E. R. all’italiana
Volendo smantellar degli specifici
servizi sanitari nazionali,
tra i mezzi di gran lunga più scientifici
ci son le bombe sopra gli ospedali;
ma immaginar si possono espedienti
men feroci ed, in cambio, originali.
Sebbene in altri campi inconcludenti,
gli italiani per genio ed inventiva
a tutto il mondo fanno da docenti.
E’ splendida, ad esempio, la missiva
con cui l’Ispettorato del Lavoro
per euro ventisettemila arriva
tra i medici a multar tutti coloro
che nella covidal piena emergenza
pensaron di saltar qualche ristoro
per protrar la terrena permanenza
ai pazienti, malconci ed intubati,
che richiedevan cure ed assistenza.
E par che a denunciarli siano stati,
in preda a burocratica euforia,
i mai tanto efficienti sindacati.
Ma non coinvolge sol chi sta in corsia,
né sol riguarda l’ambito pugliese,
questo sfoggio d’alacre fantasia.
“Malgrado le sue luci ben accese,
e l’urlante sirena d’ordinanza,
d’impunità son fatue le pretese
della scapestratissima ambulanza
che ad una donna per salvar la pelle
intimorisca la cittadinanza”:
giammai rinunciataria o, peggio, imbelle,
i crimini più turpi nel punire
la polizia napoletana eccelle
(“e a chi qualcosa avesse da eccepire,
diciamo che all’inferma la gran fretta
non ha neanche impedito di morire”).
Ciascun di questi eventi da operetta,
e d’ora in poi vi parlo seriamente,
conquista del patetico la vetta
ai danni di quel buffo presidente
(o, se vi fa piacer, governatore)
della region fra tutte più valente
che, quasi da incallito bevitore,
illustrò l’uso della mascherina
con un cortometraggio dell’orrore.
Finché la patria mia non si vaccina
contro l’incompetenza capillare,
non occorre la nitroglicerina
pei pubblici servizi sabotare.
Alighieri Dante