Uno statista di nome Guerini


Qui non si è mai stati molto teneri con il PD, né per la verità con la grossolanità sbragata di Salvini e dei suoi seguaci, né con il deflusso arrogante dell’eloquio di Calenda, per non parlare dell’analfabetismo permanente dei pentastellati amici del fu Avvocato d’Italia. Ci piace dare i nomi alle cose, senza sconti per nessuno.
Accade però che ci sia capitato di ascoltare a Zapping un’intervista molto bella a Guerini, ex ministro della difesa del Pd, ora presidente del Copasir. E qui giù il cappello o, come si sul dire, chapeau!
L’equilibrio rispettoso e mai compiacente con cui ha parlato della crisi ucraina, del rapporto con la Nato e più in generale di cosa significhi la difesa e l’uso deterrente degli armamenti merita un plauso senza ombre. Guerini ha testimoniato un modo di esercitare la responsabilità politica che rassicura attorno all’interrogativo se ci siano in giro uomini, anche nel Pd, di grande valore e consistenza.
Senza entrare nel merito delle sue considerazioni qui importa segnalare proprio la praticabilità di una postura politica che sa emanciparsi dalla mera conflittualità su cui è spesso impantanata la dialettica tra posizione antagoniste.
È questo in fondo che la gente si aspetta, assorbita com’è dalla pressione crescente della complessità di vivere: che la delega ai propri rappresentanti sia onorata con responsabilità e orientamento al bene comune.
Non si tratta di aspettative iperboliche, ma semplicemente di assecondare un originario bisogno di ordine, pacificazione, come ciascuno legittimamente si attende da chi gli è prossimo. C’è modo di contribuire a una convivenza cordiale, senza bisogno di smancerie e compiacimenti vari, ma allo stesso attenta a condividere i bisogni. Uno Stato, un Governo, delle Istituzioni che si adoperano per essere utili al popolo, eventualmente incorrendo in errori e approssimazioni, perché tutto ciò è umano. Ma desiderando sempre di accrescere la solidarietà umana nei contesti in cui tutti, a cominciare dagli uomini politici, siamo immersi.
La pacatezza con cui Guerini ha dato prova di affrontare e voler porsi rispetto a problemi tanto complessi ci è sembrato un esempio, pur piccolo, in cui l’uomo ha saputo prevalere sulla faziosità, anteponendo la responsabilità alla guerriglia aprioristicamente assunta come metodo di rapporto con gli interlocutori di tutti gli orientamenti.

The Squirrel


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